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Pietro Metastasio Temistocle IntraText CT - Lettura del testo |
ASP. |
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ROSS. |
Di te lagnarmi. I tuoi felici eventi |
ASP. |
(Ah! tutto intese. Temistocle è scoperto). |
ROSS. |
Non parli! È dunque ver? Sì gran nemica Ho dunque al fianco mio? |
ASP. |
Deh! principessa... |
ROSS. |
Tutta l’anima mia, di te mi fido; E tu m’insidii intanto |
ASP. |
(D’altro ragiona). |
ROSS. |
È questa De’ benefizi miei La dovuta mercé? |
ASP. |
E m’insulti e ti sdegni. Il cor di Serse Possiedi pur, non tel contrasto: io tanto Ignota a me non sono, |
ROSS. |
Non simular. Mille argomenti ormai Ho di temer. Da che ti vede, io trovo Serse ogni dì più indifferente; osservo Come attento ti mira; odo che parla Troppo spesso di te, che si confonde S’io d’amor gli ragiono; e, mendicando Della sua tiepidezza il regno accusa. |
ASP. |
Forse è con me. |
ROSS. |
Non è sempre pietà. |
ASP. |
Troppa distanza |
ROSS. |
Assai maggiori |
ASP. |
Ma una straniera... |
ROSS. |
Questo è il pregio ch’io temo. Han picciol vanto |
ASP. |
Rossane, per pietà, non esser tanto Ingegnosa a tuo danno. A te fai torto, A Serse e a me. Se fra le cure acerbe Del mio stato presente avesser parte Quelle d’amor, non ne sarebbe mai Il tuo Serse l’oggetto. Altro sembiante |
ROSS. |
Tu dunque... |