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Pietro Metastasio
Temistocle

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SCENA QUINTA

 

Sebaste e dette.

 

SEB.

Principessa,

Se vuoi mirarlo, or l’orator d’Atene

Al re s’invia.

ROSS.

Verrò fra poco.

ASP.

(a Sebaste)

Ascolta.

 

È ancor noto il suo nome?

SEB.

Lisimaco d’Egisto.

ASP.

(Eterni dèi!

Questi è il mio ben). Ma perché venne?

SEB.

Intesi

Che Temistocle cerchi.

ASP.

(Ancor l’amante

Nemico al padre mio! Dunque fa guerra

Contro un misero sol tutta la terra).

ROSS.

Precedimi, Sebaste. (parte Sebaste) Aspasia, addio.

Deh! non tradirmi.

ASP.

Ah! scaccia

Questa dal cor gelosa cura. E come

Può mai trovar ricetto

In un’alma gentilbasso affetto?

ROSS.

Basta dir ch’io sono amante,

Per saper che ho già nel petto

Questo barbaro sospetto,

Che avvelena ogni piacer;

Che ha cent’occhi, e pur travede;

Che il mal finge, e il ben non crede;

Che dipinge nel sembiante

I delirii del pensier. (parte)

 

 

 




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