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Pietro Metastasio Il trionfo di Clelia IntraText CT - Lettura del testo |
Logge reali, dalle quali si scopre tutto l’esercito toscano attendato su la pendente costa dell’occupato Gianicolo.
MAN. |
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POR. |
Venga; e frattanto Altri qui non s’appressi. (parte Mannio) Ah, se vincer potessi |
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ORA. |
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POR. |
Da te dipenderà. |
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ORA. |
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POR. |
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ORA. |
(siede) |
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POR. |
Non si oppongon fra lor. Tu la tua Roma Ami; io l’ammiro: è il tuo maggior desio La sua felicità; la bramo anch’io. Fabbrichiamola insieme. A sì bell’opra |
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ORA. |
Che la lor libertà. |
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POR. |
Questa, che sì t’ingombra, Idea di libertà, credilo, amico, Non è che una sognata ombra di bene. Ma servo è ognun che nasce. Uopo ha ciascuno Dell’assistenza altrui. Ci unisce a forza La comun debolezza, ed a vicenda L’un serve all’altro. Io stesso, Orazio, io stesso, Sento le mie catene anche sul trono. Vorran da questa legge, a cui soggiace |
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ORA. |
Non mai d’un solo, alla ragion di tutti |
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POR. |
Forse quei tutti? E di ragione è privo Forse quel solo? Esci d’error; fra noi Perfezion non v’è. L’essere uniti È necessario; e il necessario nodo, Ond’è ognuno ad ognun congiunto e stretto, Quanto semplice è più, meno è imperfetto. |
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ORA. |
Ma che mai da codesti Che mai speri dedur? Forse che serva Roma sarà felice? Esci tu stesso, Esci d’error. Fra le vicende umane L’esperienza è sempre O l’egizia dottrina. A noi per prova È noto, e non a te, se de’ Tarquinii Sia soffribile il giogo. È infranto, e mai, Mai più nol soffrirem. D’un tal solenne Tutti gli dèi da noi giurati. A morte Che sogni servitù. Qual sangue ha tinto Ignorar tu non puoi. Roma non vanta Un Bruto sol: tutti siam pronti in Roma A rinnovar per somigliante eccesso |
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POR. |
Ma se voi non convince |
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ORA. |
Porsenna, ancor quanto l’impresa è dura! Tutto fra quelle mura (s’alza) È libero, è guerrier. Là quanto ha vita Quel ben difenderà che tu contrasti. Non v’è poter che basti Popoli a soggiogar concordi, invitti, D’ardir, di ferro e di ragione armati. Che abbia Roma a cader, cadrà; ma i soli Trofei saranno, onde superbo ornarti |
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POR. |
Dove? |
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ORA. |
A Roma. |
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POR. |
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ORA. |
A che? Spiegasti Assai l’animo avverso. |
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POR. |
Ingiusto sei. Ne’ miei nemici ancora |
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ORA. |
E ad opprimerlo intanto... |
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POR. |
Basta per or. Nel violento eccesso Che ti bolle nell’alma, or ti confondi. Calmalo, pensa meglio, e poi rispondi.
Il docile arboscello, |