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Pietro Metastasio
Il trionfo di Clelia

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SCENA SECONDA

 

Orazio solo.

 

ORA.

Dèi di Roma, ah, perdonate

Se il mio duol mostro all’aspetto,

Nello svellermi dal petto

Sì gran parte del mio cor.

Avrà l’alma, avrà la palma

De’ più cari affetti suoi;

Ma è ben dura anche agli eroi

Questa specie di valor.

 

Alla tua tenerezza

Donasti, Orazio, assai: ceda una volta

L’amante al cittadin. Si cangia in colpa

Ormai l’indugio. Il suo destin sia noto

Alla mia Clelia al fin. Clelia è romana,

E per la patria anch’essa

Saprà... Ma viene... Ah, perché mai s’affretta

Agitata così? L’indegno patto

Alcun le fe’ palese.

 

 

 




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