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Pietro Metastasio Il trionfo di Clelia IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SETTIMA
Reggia illuminata in tempo di notte
Porsenna con accompagnamento di nobili toscani, insi Tarquinio.
Olà; venga, e s’ascolti Il romano orator. Ma perché mai (parte un nobile toscano) Limpido il core in fronte Non si legge a ciascun? Sempre trovarsi Cinto d’inganni, ignorar sempre i veri Interni altrui pensieri, ah questa pena Contamina, avvelena Il maggior ben, per cui dolce è la vita! Questa... |
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Oh strana, oh inudita Temerità! |
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Che avvenne? |
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Immaginarti Non puoi, signor, qual oratore ardisca Chiedere a te l’ingresso. |
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Chi è mai? |
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Nol crederesti; è Orazio istesso. |
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Orazio! E ben, l’ottenga. |
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Ah! soffriresti Che reo d’infedeltà... |
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Sì. Non comune Spettacolo sarà, credimi, o prence, Ammirarne il contegno, Veder sino a qual segno Arrivi un’alma a mascherarsi, e a quanto Fidar l’altrui si possa audacia estrema. |
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(Ecco un nuovo periglio: il cor mi trema). |