Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Zenobia

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Tiridate e Mitrane

 

TIR.

Ma s’io stesso la vidi,

S’io stesso l’ascoltai! Ne ho viva ancora

L’idea su gli occhi; ancor la nota voce

Mi risuona sul cor. Zenobia è in vita:

Mitrane, io non sognai.

MIT.

Signor, gli amanti

Sognano ad occhi aperti. Anche il dolore

Confonde i sensi e la ragion. Si vede

Talor quel che non v’è: ciò che è presente

Non si vede talor. L’alma per uso

L’idea che la diletta a sé dipinge;

E ognun quel che desia facil si finge.

TIR.

Ah! seguìta io l’avrei: ma quel vederla

Già risoluta a trapassarsi il petto

Gelar mi fe’.

MIT.

Pensa alla tua grandezza,

O mio prence, per or. T’offron gli Armeni

Il vòto soglio, e chiedono in mercede

Di Radamisto il capo. Occupa il tempo

Or che destra è Fortuna: i suoi favori

Sai che durano istanti.

TIR.

In ogni loco

Radamisto si cerchi: il traditore

Punir si dee. Né contro lui m’irrìta

Già la mercé; bramo a Zenobia offesa

Offrire il reo.

MIT.

Dunque ancor speri?

TIR.

Ad una

Leggiadra pastorella

Ne richiesi poc’anzi: Egle è il suo nome;

Questa è la sua capanna. Avrem da lei

Qualche lume miglior.

MIT.

Ma che ti disse?

TIR.

Nulla.

MIT.

E tu speri?

TIR.

Sì. Mi parve assai

Confusa alle richieste:

Mi guardava, arrossia, parlar volea,

Cominciava a spiegarsi, e poi tacea.

MIT.

O amanti, oh quanto poco

Basta a farvi sperar!

TIR.

Con Egle io voglio

Parlar di nuovo: a me l’appella.

MIT.

Il cenno

Pronto eseguisco. (entra nella capanna)

TIR.

Oh che crudel contrasto

Di speranze e timori,

Giusti numi, ho nel sen! Non v’è del mio

Stato peggior.

MIT.

(tornando)

La pastorella è altrove:

 

Solitario è l’albergo.

TIR.

Infin che torni,

L’attenderò. Vanne alle tende.

MIT.

È vana

La cura tua. Quella sanguigna spoglia,

Ch’io stesso rimirai...

TIR.

Crudel Mitrane,

Io che ti feci mai? Deh! la speranza

Non mi togliere almen.

MIT.

Spesso la speme,

Principe, il sai, va con l’inganno insieme. (parte)

 

TIR.

Non so se la speranza

Va con l’inganno unita:

So che mantiene in vita

Qualche infelice almen.

So che, sognata ancora,

Gli affanni altrui ristora

La sola idea gradita

Del sospirato ben. (entra nella capanna)

 

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License