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Pietro Metastasio
Zenobia

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SCENA SECONDA

 

Radamisto solo.

 

RAD.

Ma convincimi almen; sentimi... Oh Dio!

A chi creder degg’io? Zopiro afferma

Che Zenobia è infedele; Egle sostiene

Che son vani i sospetti ond’io deliro.

Giusti dèi! chi m’inganna: Egle o Zopiro?

Ti sento, oh Dio! ti sento,

Gelosia, del mio cor furia tiranna;

Tu mi vai replicando: ‘Egle t’inganna.’

 

Ah! perché, s’io ti detesto,

S’io ti scaccio, empio timore,

Ah! perché così molesto

Mi ritorni a tormentar?

Qual riposo aver poss’io,

Se vaneggio a tutte l’ore,

Se diventa il viver mio

Un eterno dubitar?

 

(Mentre Radamisto è per partire, sente la voce di Zenobia, s’arresta e si rivolge)

ZEN.

Ma dove andiam? (di dentro)

RAD.

Qual voce udii! La sposa

Giurerei che parlò. Vien quindi il suono:

Cerchisi. O sorte, alle mie brame arridi!

 

(Nell’entrar Radamisto per la parte donde ascoltò la voce, escono poco lontano, non veduti da lui, Zenobia e Zopiro)

 

 

 




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