Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Zenobia

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

SCENA TERZA

 

Zenobia e Zopiro, poi Radamisto di nuovo.

 

ZEN.

E non posso saper dove mi guidi?

ZOP.

Sieguimi: non temer.

ZEN.

(arrestandosi sospettosa) (Qualche sventura

Il cor mi presagisce).

RAD.

(Eccola. È seco

Zopiro: udiam s’egli è fedel). (resta in disparte)

ZOP.

Che fai?

Vieni: al tuo sposo io ti conduco.

ZEN.

E quando

Il troverem? Da noi

Poco lontan mel figurasti. Io teco

Già lung’ora m’aggiro

Per sì strani sentieri, e ancor nol miro.

ZOP.

Pur l’hai presente.

ZEN.

Io l’ho presente? Oh Dio!

Come? Dov’è?

ZOP.

Lo sposo tuo son io.

ZEN.

Numi! (sorpresa)

RAD.

(Ah, mora il fellon!... (vuol snudar la spada e si pente) No; pria bisogna

Tutta scoprir la frode).

ZEN.

E tu di Radamisto alla consorte

Osi parlar così?

ZOP.

Di Radamisto

Alla vedova io parlo.

ZEN.

Aimè! non vive

Dunque il mio sposo?

ZOP.

Ad incontrar la morte

Già l’inviai.

RAD.

(Fremo!)

ZEN.

Ah, spergiuro! Adempi

Così le tue promesse?

ZOP.

E in che mancai?

ZEN.

In che! Non mi dicesti

Che per legge sovrana o Radamisto

Perir doveva o Tiridate?

ZOP.

Il dissi.

ZEN.

Che un sol di loro a scelta mia potevi,

E m’offrivi salvar?

ZOP.

Sì.

ZEN.

Non ti chiesi

Del consorte la vita?

ZOP.

È vero; ed io

D’ubbidirti giurai,

E uno sposo in Zopiro a te serbai.

RAD.

(Più non so trattenermi).

ZEN.

Oh sventurato!

Oh tradito mio sposo!

ZOP.

In van lo chiami;

Fra gli estinti ei dimora.

RAD.

Menti! per tuo castigo ei vive ancora. (palesandosi)

ZOP.

Son tradito!

ZEN.

Ah, consorte!

RAD.

Indegno! infido!

Così.. (snuda la spada, e vuole assalir Zopiro)

ZOP.

T’arresta, o che Zenobia uccido. (impugnando con la destra uno stile in atto di ferir Zenobia e tenendola afferrata con la sinistra.)

RAD.

Che fai? (fermandosi)

ZEN.

Misera me!

RAD.

Non so frenarmi:

Il furor mi trasporta.

Empio...!

ZOP.

Se muovi il piè, Zenobia è morta.

RAD.

Che angustia!

ZEN.

Amato sposo,

Già che il Ciel mi ti rende,

Salva la gloria mia. Le sue minacce

Non ti faccian terror. Si versi il sangue,

Purché puro si versi,

Dal trafitto mio sen, sciolgasi l’alma

Dal carcere mortal purché si scioglia

Senza il rossor della macchiata spoglia.

RAD.

O parte del mio core, o vivo esempio

D’onor, di fedeltà, dove, in qual rischio,

In qual man ti ritrovo! Oh Dio! Zopiro,

Pietà, se pur ti resta

Senso d’umanità, pietà di noi!

Rendimi la mia sposa. Io, tel prometto,

Vendicarmi non voglio: io ti perdono

Tutti gli eccessi tuoi.

ZOP.

No, non mi fido.

Parti.

RAD.

Il giuro agli dèi...

ZOP.

Parti, o l’uccido.

RAD.

Ah, fiera! ah, mostro! ah, delle Furie istesse

Furia peggior! Da quell’infame petto

Voglio svellerti... (avanzandosi)

ZOP.

Osserva. (in atto di ferir Zenobia)

RAD.

(ritirandosi)

Ah, no! Ma dove,

 

Dove son io? Chi mi consiglia? Ah, sposa!...

Ah, traditor!... Che affanno! A un tempo istesso

Freme l’alma e sospira.

Mi straccia il cor la tenerezza e l’ira.

ZOP.

Tu, Zenobia, vien meco; (a Zenobia)

 

(a Radamisto)

E tu, se estinta

 

Rimirarla non vuoi,

Guardati di seguirci.

RAD.

Al mio furore

Cede già la pietà.

ZOP.

Vieni. (a Zenobia)

ZEN.

E lo sposo

M’abbandona così?

RAD.

No. Cadi ormai!... (volendo assalir Zopiro)

ZOP.

E tu mori!... (in atto di ferir Zenobia)

RAD.

Odi, aspetta.

 

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License