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Pietro Metastasio Zenobia IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DECIMA
Deliziosa dei re d’Armenia, abitata da Tiridate.
Tiridate e Mitrane
MIT. |
Pur troppo è ver; pur troppo D’Egle i detti intendesti: è Radamisto Di Zenobia l’amor. Quando l’intese Tuo prigioniero, impallidì, sen corse Frettolosa alle tende, a lui l’ingresso Ardì cercar; ma non le fu permesso. |
TIR. |
E pur, Mitrane, e pure Non so crederlo ancora. |
MIT. |
A lei fra poco Lo crederai: del prigionier la vita A dimandarti ella verrà. |
TIR. |
Che ardisca D’insultarmi a tal segno? |
MIT. |
A te dinanzi Giunta di già saria; ma due guerrieri, Che dal campo romano A lei recano un foglio, a gran fatica La ritengon per via. |
TIR. |
No, no, l’ingrata Non mi venga su gli occhi: io non potrei Più soffrirne l’aspetto. |
MIT. |
Eccola. |
TIR. |
Oh dèi! |