Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Adriano in Siria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SECONDA
Osroa e Farnaspe
OSR. |
Comprendesti, o Farnaspe, D’Augusto i detti? Ei, d’Emirena amante Di te parmi geloso, e fida in lei. Amasse mai costei il mio nemico? Ah! questo ferro istesso Innanzi alle tue ciglia Vorrei... No, non lo credo. Ella è mia figlia. |
FARN. |
Mio re, che dici mai? Cesare è giusto; Ella è fedele. Ah, qual timor t’affanna!
|
OSR. |
Chi dubita d’un mal, raro s’inganna. |
FARN. |
Io volo a lei. Vedrai... |
OSR. |
Va pur, ma taci Ch’io son fra’ tuoi seguaci. |
FARN. |
Anche alla figlia? |
OSR. |
Sì; saprai, quando torni, Tutti i disegni miei. |
FARN. |
Sì, sì, mio re, ritornerò con lei.
Già presso al termine De’ suoi martìri, Fugge quest’anima, Sciolta in sospiri, Sul volto amabile Del caro ben. Fra lor s’annodano Sul labbro i detti; E il cor, che palpita Fra mille affetti, Par che non tolleri Di starmi in sen. |
(parte seguìto da tutto l’accompagnamento barbaro) |