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Pietro Metastasio Adriano in Siria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SESTA
Adriano ed Emirena, che vuol partire.
ADRI. |
Dove, Emirena? |
EMIR. |
A pianger sola. Il pianto Libero almen mi resti, Giacché tutto perdei. |
ADRI. |
Nulla perdesti. Io perdei la mia pace, Cara, negli occhi tuoi. |
EMIR. |
(in aria maestosa) Da te sperai Più rispetto, o signor. L’animo regio Non si perde col regno: Ché, se il regno natio Era della fortuna, il core è mio |
ADRI. |
(Bella fierezza!) E in che t’offendo? Io posso Offerirti, se vuoi, E l’impero e la man. |
EMIR. |
No, tu nol puoi: Son promessi a Sabina. |
ADRI. |
È ver, l’amai Quasi due lustri. Hanno a durare eterni Al fin gli amori? Io non suppongo in lei Tanta costanza; ed or diverso assai Son io da quel che fui. Veduto allora Non avevo il tuo volto: ero privato, Ero vicino a lei. Sospiro adesso Ne’ lacci tuoi: porto l’alloro in fronte; E Sabina è sul Tebro, io su l’Oronte. |