Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Adriano in Siria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SECONDA
Sabina ed Emirena
SAB. |
(Stelle! È qui la rival!) |
EMIR. |
(Numi! È Sabina!) |
SAB. |
Veramente tu sei. Più di quel che credei, Ufficiosa e attenta. Estinto appena È l’incendio notturno, e già ti trovo Nelle stanze d’Augusto. |
EMIR. |
Oh Dio, Sabina, Che ingiustizia è la tua! L’amor d’Augusto Non è mia colpa, è pena mia. M’affanno Di Farnaspe al periglio: ecco qual cura Mi guida a queste soglie. Ho da vederlo Perir così senza parlarne? Al fine Farnaspe è l’idol mio. Gli diedi il core; E ha remoti principii il nostro amore. |
SAB. |
Parli da senno, o fingi? |
EMIR. |
Io fingerei, Se così non parlassi. |
SAB. |
E non t’avvedi Che, parlando per lui, Cesare irrìti? |
EMIR. |
Ma non trovo altra via. |
SAB. |
Quando tu voglia, Una miglior ve n’è. Da questa reggia Fuggi col tuo Farnaspe. È suo custode Lentulo il duce. A’ miei maggiori ei deve Quantunque egli è: se ne rammenta, e posso Promettermi da lui d’un grato core Anche prove più grandi. |
EMIR. |
Ah, se potesse Riuscire il pensier! |
SAB. |
Vanne: è sicuro. A partir ti prepara. Al maggior fonte De’ cesarei giardini Col tuo sposo verrò. Colà m’attendi Prima che ascenda a mezzo corso il sole. |
EMIR. |
Ma verrai? Del destino Son tanto usata a tollerar lo sdegno... |
SAB. |
Ecco la destra mia: prendila in pegno. |
EMIR. |
Ah! che a sì gran contento È quest’anima angusta. Oh me felice! oh generosa Augusta!
Per te d’eterni allori Germogli il suol romano: De’ numi il mondo adori Il più bel dono in te. E quell’augusta mano, Che porgermi non sdegni Regga il destin de’ regni, La libertà dei re. (parte) |