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Pietro Metastasio
Adriano in Siria

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SCENA SESTA

 

Deliziosa, per cui si passa a’ serragli di fiere.

 

Emirena, e poi Sabina e Farnaspe

 

EMIR.

Che fa il mio bene?

Perché non viene?

Ogni momento

Mi sembra un dì.

 

SAB.

Ecco la sposa tua. (a Farnaspe)

FARN.

Bella Emirena!

EMIR.

Sei pur tu, caro prence? Il credo a pena.

FARN.

Al fin, ben mio...

SAB.

Di tenerezze adesso

Tempo non è. Convien salvarsi. È quella

L’opportuna alla fuga,

Non frequentata oscura via. L’amico

Lentulo a me la palesò. Non molto

Lunge dal primo ingresso

Si parte in due. Guida la destra al fiume,

La sinistra alla reggia. A voi conviene

Evitar la seconda. Andate, amici,

Sicuri a’ vostri lidi:

La Fortuna vi scorga, Amor vi guidi.

EMIR.

Pietosa Augusta.

FARN.

Eccelsa donna, e come

Render mercé...

SAB.

Poco desio. Pensate

Qualche volta a Sabina; e fra le vostre

Felicità, se pur vi torno in mente,

Esiga il mio martiro

Dalla vostra pietà qualche sospiro.

 

Volga il ciel, felici amanti,

Sempre a voi benigni i rai,

Né provar vi faccia mai

Il destin della mia fé.

Non invidio il vostro affetto;

Ma vorrei che in qualche petto

La pietà, ch’io mostro a voi,

Si trovasse ancor per me. (parte)

 

 

 




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