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Pietro Metastasio Adriano in Siria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Osroa in abito romano con ispada nuda insanguinata, che esce dalla strada
disegnata da Sabina; Farnaspe, e in disparte Emirena
OSR. |
Fra l’ombre adesso a raccontar l’altero Vada i trofei della sua Roma. |
FARN. |
E dove Corri, signor, con queste spoglie? |
OSR. |
Amico, Siam vendicati. È libera la terra Dal suo tiranno. Ecco il felice acciaro Che Adriano svenò. |
FARN. |
Come! |
OSR. |
Solea Di questa occulta via talor valersi L’aborrito romano. Un suo seguace Mel palesò. Fra questi eroi del Tebro L’oro ha trovato un traditore. Al varco, Travestito in tal guisa, io l’aspettai, Fin che passò col servo, e lo svenai. |
FARN. |
Ma, del nemico in vece, Potevi fra quell’ombre L’altro ferir. |
OSR. |
No: fu previsto il caso. Finse cader, quando mi fu vicino Il servo reo. Con questo segno espresso Cesare espose, assicurò se stesso. |
EMIR. |
(Chi sarà quel roman? Stringe un acciaro, E sanguigno mi par. Potessi in volto Mirarlo almeno!) |
FARN. |
Or che farem? Fuggendo Per la via che facesti, incontro andiamo A mille, che concorsi Al tumulto saran. Su gli altri ingressi Veglian servi e custodi. |
OSR. |
E ben! col ferro Ci apriremo la strada. |
FARN. |
Al caso estremo Serbiam questo rimedio. Io voglio prima Ricercar se vi fosse Altra via di fuggir. |
EMIR. |
(Parlan sommesso: Intenderli non so). |
FARN. |
Fra quelle piante Nascoso attendi. Io tornerò di volo. |
OSR. |
Sollecito ritorna, o parto solo. (Osroa si nasconde molto innanzi fra le piante del boschetto) |
FARN. |
Questo… No. Quel sentier… Ma s’io tentassi Il cammin che prescritto Da Sabina mi fu? D’Augusto il caso Forse ancor non è noto; e forse, prima Ch’altri il sappia e v’accorra, Noi fuggiti sarem. Sì, questo eleggo. |