Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SECONDA
Poro, poi Timagene con ispada nuda e séguito de’ Greci, indi Alessandro
PORO |
In vano, empia fortuna, Il mio coraggio indebolir tu credi. (in atto di partire) |
TIMAG. |
Guerrier, t’arresta, e cedi Quell’inutile acciaro. È più sicuro Col vincitor pietoso inerme il vinto. |
PORO |
Pria di vincermi, oh quanto E di periglio e di sudor ti resta! |
TIMAG. |
Su, Macedoni, a forza L’audace si disarmi. |
PORO |
(volendo difendersi, gli cade la spada) Ah! stelle ingrate! Il ferro m’abbandona. |
ALESS. |
Olà, fermate. Abbastanza fin ora Versò d’indico sangue il greco acciaro. Macchia la sua vittoria Vincitor che ne abusa. (a Timagene) I miei seguaci Abbian virtude alla fortuna eguale. |
TIMAG. |
Fia legge il tuo voler. (parte) |
PORO |
(Questi è il rivale). |
ALESS. |
Guerrier, dimmi: chi sei? |
PORO |
Nacqui sul Gange; Vissi fra l’armi; Asbite ho nome: ancora Non so che sia timor; più della vita Amar la gloria è mio costume antico; Son di Poro seguace e tuo nemico. |
ALESS. |
(Oh ardire! oh fedeltà!) Qual è di Poro L’indole, il genio? |
PORO |
È degno D’un guerriero e d’un re. La tua fortuna L’irrìta e non l’abbatte; e spera un giorno D’involar quegli allori alle tue chiome Colà su l’are istesse, Che il timor de’ mortali offre al tuo nome. |
ALESS. |
In India eroe sì grande È germoglio straniero. In greca cuna D’esser nato il tuo re degno saria. |
PORO |
Credi dunque che sia Il ciel di Macedonia Sol fecondo d’eroi? Pur su l’Idaspe La gloria è cara e la virtù s’onora: Ha gli Alessandri suoi l’Idaspe ancora. |
ALESS. |
Valoroso guerriero, al tuo signore Libero torna, e digli Che sol vinto si chiami Dalla sorte o da me. L’antica pace Poi torni a’ regni sui: Altra ragion non mi riserbo in lui. |
PORO |
«Vinto si chiami!» E ambasciador mi vuoi Di simili proposte? Poco opportuno ambasciador scegliesti. |
ALESS. |
Ma degno assai. (a’ Greci) Si lasci Libero il varco al prigionier. Ma inerme Partir non dee. Questa, ch’io cingo, accetta (si toglie dal fianco la spada per darla a Poro) Di Dario illustre spoglia, Che la man d’Alessandro a te presenta; E, lei trattando, il donator rammenta. (Poro prende la spada da Alessandro, al quale una comparsa ne presenta subito un’altra)
|
PORO |
Vedrai con tuo periglio Di questa spada il lampo, Come baleni in campo Sul ciglio al donator. Conoscerai chi sono: Ti pentirai del dono; Ma sarà tardi allor. (parte) |