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Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SETTIMA
Erissena accompagnata da Macedoni, e detti.
CLEOF. |
Erissena! Che veggo! |
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PORO |
Come! Tu nella reggia? |
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ERISS. |
Un tradimento Mi portò fra’ nemici, e un atto illustre Del vincitor pietoso a voi mi rende. |
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CLEOF. |
Che ti disse Alessandro? (Poro si turba) Parlò di me? |
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PORO |
(si corregge) (Ma questa È innocente richiesta). |
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ERISS. |
I detti suoi Ridirti non saprei: so che mi piacque; So che dolce in quel volto Fra lo sdegno guerrier sfavilla amore. Di polve e di sudore Anche aspersa la fronte Serba la sua bellezza, e l’alma grande In ogni sguardo suo tutta si vede. |
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PORO |
Cleofide da te questo non chiede. (con isdegno ad Erissena) |
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CLEOF. |
Ma giova questo ancora Forse a’ disegni miei. |
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PORO |
(Ah, non torniamo a dubitar di lei). |
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CLEOF. |
Macedoni guerrieri, Tornate al vostro re: ditegli quanto Anche fra noi la sua virtù s’ammira; Ditegli che al suo piede Tra le falangi armate Cleofide verrà. |
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PORO |
Come! Fermate. (a’ Macedoni, con impeto) Tu ad Alessandro? (a Cleofide, turbato) |
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CLEOF. |
E che perciò? Non vedo Ragion di meraviglia. |
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PORO |
(come sopra) |
In questa guisa |
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Il tuo decoro, il nome tuo si oscura. L’India che mai dirà? |
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CLEOF. |
Questa è mia cura. Partite. (a’ Macedoni, che partono) |
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PORO |
(Io smanio). |
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CLEOF. |
Ah, non vorrei che fosse Il tuo soverchio zelo Quel solito timor che t’avvelena. |
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PORO |
Lo tolga il Cielo! (con tranquillità forzata) (Oh giuramento! oh pena!) |
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CLEOF. |
Siegui a fidarti: in questa guisa impegni A maggior fedeltà gli affetti miei. Quando Poro mi crede, Come tradir potrei sì bella fede?
Se mai turbo il tuo riposo, Se m’accendo ad altro lume, Pace mai non abbia il cor. Fosti sempre il mio bel nume; Sei tu solo il mio diletto; E sarai l’ultimo affetto, Come fosti il primo amor. (parte) |