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Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DECIMA
Gandarte
GAND. |
Perché senz’opra degli altrui sudori Nasceano i frutti, i fiori; Perché più volte l’anno, Non dubbio prezzo delle altrui fatiche, Biondeggiavan le spiche, e al lupo appresso In un covile istesso Il sicuro agnellin prendea ristoro; Era bella, cred’io, l’età dell’oro. Ma se allor le donzelle, Per soverchia innocenza, a’ loro amanti Dicean d’esser infide Chiaro così come Erissena il dice, Per me l’età del ferro è più felice.
Ah, colei che m’arde il seno, Se non m’ama, ah, finga almeno! Un inganno è men tiranno D’un sì barbaro candor. Fin che sembrami sincera, Io mi credo almen felice; Se la scopro ingannatrice, Cangio in odio almen l’amor. (parte) |