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Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUATTORDICESIMA
Poro e detti.
PORO |
(Eccola: oh gelosia!) |
CLEOF. |
(Poro!) |
PORO |
Perdona, Cleofide, s’io vengo Importuno così. La tua dimora Più breve io figurai; ma d’Alessandro Piacevole è il soggiorno e di te degno. |
CLEOF. |
(Già di nuovo è geloso! Ardo di sdegno). |
ALESS. |
Parla, Asbite: che chiede Poro da me? |
PORO |
Le offerte tue ricusa, Né vinto ancor si chiama. |
ALESS. |
E ben, di nuovo Tenti la sorte sua. |
CLEOF. |
Signor, sospendi La tua credenza: Asbite Forse non ben comprese Di Poro i detti. |
PORO |
Anzi son questi. |
CLEOF. |
Eh! taci. |
PORO |
No: lo pretendi in van. |
CLEOF. |
(Per suo castigo Abbia ragion d’ingelosirsi). Il passo, Amico o vincitor, qual più ti piace, Volgi, signore, alla mia reggia. |
PORO |
(Ah, infida!) |
CLEOF. |
Più dell’Idaspe il varco Non ti sarà conteso, e là saprai Meglio tutti di Poro i sensi e i miei. |
PORO |
Non fidarti a costei: È avvezza ad ingannar. Grato a’ tuoi doni, Io ti deggio avvertir. |
CLEOF. |
(Che soffro!) |
ALESS. |
Asbite, Sei troppo audace. |
PORO |
Io n’ho ragion: conosco Cleofide e il mio re. Da lei tradito... |
CLEOF. |
Non udirlo, o signor; nol merta: i primi Oltraggi non son questi, Ch’io soffro da costui. |
PORO |
(Perfida!) |
CLEOF. |
Accetti, Alessandro, l’invito? Qual risposta mi rendi? Che ho da sperar? Verrai? |
ALESS. |
Verrò: m’attendi. (parte) |