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Pietro Metastasio
Alessandro nell'Indie

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SCENA QUINTA

 

Campagna sparsa di fabbriche antiche con tende ed alloggiamenti militari preparati da Cleofide

per l’esercito greco. Ponte sull’Idaspe. Campo numeroso d’Alessandro, disposto in ordinanza

di là dal fiume, con elefanti, torri, carri coperti e macchine da guerra.

 

Nell’apertura della scena s’ode sinfonia di stromenti militari, nel tempo della quale

passa il ponte una parte de’ soldati greci, ed appresso a loro Alessandro

con Timagene: poi sopraggiunge Cleofide ad incontrarlo.

 

Cleofide, Alessandro, Timagene; indi Gandarte

 

CLEOF.

Signor, l’India festiva

Esulta al tuo passaggio, e lieta tanto

Non fu, cred’io, quando tornar si vide

Dall’ultimo Oriente,

Trionfator del Gange, infra l’adorna

Di pampini frondosi allegra plebe,

Su le tigri di Nisa il dio di Tebe.

ALESS.

Siano accenti cortesi, o sian veraci

Sensi del cor, di tua gentil favella

Mi compiaccio, o regina; e solo ho pena

Che fu all’India funesto il brando mio.

CLEOF.

Eh vadano in oblio

Le passate vicende: ormai sicuro

Puoi riposar su le tue palme. (si sente di dentro rumore d’armi)

ALESS.

Ascolto

Strepito d’armi.

CLEOF.

Oh stelle!

ALESS.

Timagene, che fu?

TIMAG.

Poro si vede

Fra non pochi seguaci

Apparir minaccioso.

CLEOF.

(Ah, troppo veri

Voi foste, o miei timori!)

ALESS.

E ben, regina,

Io posso ormai sicuro

Su le palme posar?

CLEOF.

Se colpa mia,

Signor...

ALESS.

Di questa colpa

Si pentirà chi, disperato e folle,

Tante volte irritò gli sdegni miei. (Alessandro snuda la spada, e seco Timagene, e vanno verso il ponte)

CLEOF.

L’amato ben voi difendete, o dèi. (parte)

 

(Entrata Cleofide, si vedono uscir con impeto gl’Indiani da’ lati della scena vicino al fiume. Questi assalgono i Macedoni. Poro assale Alessandro. Gandarte con pochi seguaci corre sul mezzo del ponte ad impedire il passo all’esercito greco. E intanto che siegue la zuffa nel piano, alcuni guastatori vanno diroccando il suddetto ponte. Disviati i combattenti fra le scene, si vede vacillare e poi cadere parte del ponte. Quei Macedoni che combattevano su l’altra sponda si ritirano intimoriti dalla caduta; e Gandarte rimane con alcuni de’ suoi compagni in cima alle ruine)

 

GAND.

Seguitemi, o compagni: unico scampo

È quello ch’io v’addito. (getta la spada ed il cimiero nel fiume)

Ah secondate,

Pietosi numi, il mio coraggio. Illeso

S’io resterò per lo cammino ignoto,

Tutti i miei giorni io vi consacro in voto. (si getta dal ponte nel fiume)

 

 

 




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