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Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DECIMA
Poro e Timagene
PORO |
(Tenerezze ingegnose!) |
TIMAG. |
Amico Asbite, Siam pur soli una volta. |
PORO |
E con qual fronte Mi chiami amico? Al mio signor prometti Sedur parte de’ Greci, e poi l’inganni! |
TIMAG. |
Non l’ingannai. Sedotti Gli argiraspidi avea: ma non so dirti Se a caso, se avvertito, Se protetto dal Ciel, gli ordini usati Cangiò al campo Alessandro; onde rimase Ultima quella schiera, Che doveva al passaggio esser primiera. |
PORO |
Dubito di tua fé. |
TIMAG. |
Qualunque prova Dimandane, e l’avrai. Va; la mia cura Prigionier non t’arresta. Libero sei: la prima prova è questa. |
PORO |
Ma come ad Alessandro... |
TIMAG. |
Ad Alessandro Creder farò che, disperato, a morte Volontaria corresti. |
PORO |
E di vendetta Più speranza non v’è? |
TIMAG. |
Sì: già inviai Un mio foglio al tuo re. Da quello istrutto, A’ reali giardini Poro verrà fra poco: e là dell’Asia A svenar l’oppressore agio ed aita Avrà da me. |
PORO |
Ma questo foglio a Poro Non pervenne fin or. |
TIMAG. |
No! Come il sai? |
PORO |
Più non cercar; Poro non l’ebbe: io posso Asserirlo per lui. |
TIMAG. |
M’avesse mai Tradito il messaggier! Tremo. Ah, t’affretta, Asbite, a Poro: ah, s’ei non vien, ruina Tutto il disegno mio. |
PORO |
Poro verrà: non dubitarne. |
TIMAG. |
Addio. (parte) |
PORO |
Ricomincio a sperar. Da’ lacci sciolto, L’impeto già de’ miei furori ascolto.
Destrier, che, all’armi usato, Fuggì dal chiuso albergo, Scorre la selva, il prato, Agita il crin sul tergo, E fa co’ suoi nitriti Le valli risonar: Ed ogni suon che ascolta Crede che sia la voce Del cavalier feroce, Che l’anima a pugnar. (parte) |