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Pietro Metastasio
Alessandro nell'Indie

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SCENA QUATTORDICESIMA

 

Erissena e Gandarte

 

GAND.

Adorata Erissena,

Fra perdite sì grandi, ah, non si conti

La perdita di te. Fuggiam da questa

In più sicura parte:

Tuo sposo e difensor sarà Gandarte.

ERISS.

Vanne solo: io sarei

D’impaccio al tuo fuggir. La mia salvezza

Necessaria non è: la tua potrebbe

Esser utile all’India. Anzi tu devi

A favor degli oppressi usar la spada.

GAND.

E dove senza te speri ch’io vada?

 

Se viver non poss’io

Lungi da te, mio bene,

Lasciami almen, ben mio,

Morir vicino a te.

Che se partissi ancora,

L’alma faria ritorno;

E non so dirti allora

Quel che farebbe il piè. (parte)

 

 

 




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