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Pietro Metastasio Achille in Sciro IntraText CT - Lettura del testo |
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Aspetto esteriore di magnifico tempio dedicato a Bacco, donde si scende per due spaziose scale. È il tempio circondato da portici, che, prolungandosi da entrambi i lati, formano una gran piazza. Fra le distanze delle colonne de' portici scuopresi da un lato il bosco sacro alla deità, dall'altro la marina di Sciro. La piazza è ripiena di baccanti, che, celebrando le feste del loro nume, al suono di vari stromenti cantano il seguente coro
Preceduti e seguìti da numeroso corteggio di nobili donzelle, scender si vedono dal tempio ed avanzarsi a poco a poco Deidamia, ed Achille in abito femminile.
CORO |
Ah! di tue lodi al suono, Padre Lieo, discendi Ah! le nostr'alme accendi Del sacro tuo furor. |
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PARTE DEL CORO |
O fonte de' diletti, O dolce oblio de' mali, Per te d'esser mortali Noi ci scordiam talor. |
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TUTTO IL CORO |
Ah! le nostr'alme accendi Del sacro tuo furor. |
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PARTE DEL CORO |
Per te, se in fredde vene Pigro ristagna e langue, Bolle di nuovo il sangue D'insolito calor. |
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TUTTO IL CORO |
Ah! le nostr'alme accendi Del sacro tuo furor. |
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PARTE DEL CORO |
Chi te raccoglie in seno, Esser non può fallace: Fai diventar verace Un labbro mentitor. |
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TUTTO IL CORO |
Ah! le nostr'alme accendi Del sacro tuo furor. |
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PARTE DEL CORO |
Tu dài coraggio al vile, Rasciughi al mesto i pianti, Discacci dagli amanti L'incomodo rossor. |
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TUTTO IL CORO |
O fonte de' diletti, O dolce oblio de' mali, Accendi i nostri petti Del sacro tuo furor. |
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(Ad un improvviso suon di trombe, che odesi in lontano verso la marina, tace il coro, s'interrompe il ballo e s'arrestan tutti in attitudine di timore, riguardando verso il mare) |
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DEID. |
Udisti? (ad Achille) |
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ACH. |
Udii. |
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DEID. |
Chi temerario ardisce Turbar col suon profano Dell'orgie venerate il rito arcano? |
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ACH. |
Non m'ingannai: lo strepito sonoro Parte dal mar. Ma non saprei... Non veggo Che vuol dir, chi lo move... Ah! principessa, Eccone la cagion. Due navi, osserva Vengono a questo lido. |
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DEID. |
Aimè! |
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ACH. |
Che temi? Son lungi ancor. |
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(Compariscono in lontananza due navi. Sentesi di nuovo il suono delle trombe suddette. Tutti partono fuggendo, toltone Achille e Deidamia) |
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DEID. |
Fuggiam! |
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ACH. |
Perché? |
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DEID. |
Non sai Che d'infami pirati Tutto è infestato il mar? Così rapite Fur le figlie infelici Al re d'Argo e di Tiro. Ignori forse La recente di Sparta Perdita ingiuriosa? e che ne freme In van la Grecia, e che domanda in vano L'infida sposa al predator troiano? Chi sa che ancora in quelle Insidiose navi... Oh dèi! vien meco. |
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ACH. |
Di che temi, mia vita? Achille è teco. |
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DEID. |
Taci. |
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ACH. |
E se teco è Achille... |
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DEID. |
(guardandosi intorno) |
Ah! taci: alcuno |
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Potrebbe udirti: e, se scoperto sei, Son perduta, ti perdo. E che direbbe Il genitor deluso? Una donzella Sai che ti crede, e si compiace e ride Del nostro amor; ma che sarà se mai (Solo in pensarlo io moro), Se mai scopre che in Pirra Achille adoro? |
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ACH. |
Perdona, è vero. |