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Pietro Metastasio Antigono IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SESTA
Demetrio, poi Berenice
DEM. |
Demetrio, assai facesti: Compisci or l’opra. Il genitore è salvo, Ma suo rival tu sei. Depor conviene O la vita o l’amor. La scelta è dura; Ma pur... Vien Berenice. Intendo. Oh dèi! Già decide quel volto i dubbi miei. |
BEREN. |
Oh illustre, oh amabil figlio! oh prence invitto, Gloria del suol natio, Cura de’ numi, amor del mondo e mio! |
DEM. |
(Ove son!) Principessa, Qual trasporto, quai nomi! |
BEREN. |
E chi potrebbe, Chi non amarti, o caro? È salvo il regno, Libero il padre, ogni nemico oppresso Sol tua mercé. S’io non t’amassi... |
DEM. |
Ah! taci Il dover nostro... |
BEREN. |
Ad un amor, che nasce Da tanto merto, è debil freno. |
DEM. |
Oh Dio! Amarmi a te non lice. |
BEREN. |
Il ciel, la terra, Gli uomini, i sassi, ognun t’adora; io sola Virtù sì manifesta Perché amar non dovrò? Che legge è questa? |
DEM. |
La man promessa... |
BEREN. |
È maggior fallo il darla Senza il cor, che negarla. Io stessa in faccia Al mondo intero affermerò che sei Tu la mia fiamma, e che non è capace D’altra fiamma il mio core. |
DEM. |
Oh assalto! oh padre! oh Berenice! oh amore! |
BEREN. |
Dirò che tua son io Fin da quel giorno... |
DEM. |
Addio, mia vita, addio. |
BEREN. |
Dove... (aimè!) dove corri? |
DEM. |
A morire innocente. Anche un momento Se m’arresti, è già tardi. |
BEREN. |
Oh Dio, che dici! Io manco.. Ah! no... |
DEM. |
Deh! non opporti. Appena Tanta virtù mi resta Quanta basta a morir: lasciami questa.
Già che morir degg’io, L’onda fatal, ben mio, Lascia ch’io varchi almeno Ombra innocente. Senza rimorsi allor Sarà quest’alma ognor, Idolo del mio seno, A te presente. (parte) |