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Pietro Metastasio
Artaserse

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Appartamenti reali.

 

Artaserse e Artabano

 

ARTAS.

Dal carcere, o custodi, (nell’uscire verso la scena)

Qui si conduca Arbace. Ecco adempite

Le tue richieste. Ah, voglia il Ciel che giovi

Questo incontro a salvarlo.

ARTAB.

Io non vorrei

Che credessi, o signor, la mia domanda

Pietà di padre o mal fondata speme

Di trovarlo innocente. È troppo chiara

La colpa sua: deve morir. Non altro

Mi muove a rivederlo

Che la tua sicurezza. Ancor del fallo

È ignota la cagione,

Sono i complici ignoti: ogni segreto

Tenterò di scoprir.

ARTAS.

La tua fortezza

Quanto invidio, Artabano! Io mi sgomento

D’un amico al periglio;

Tu non ti perdi, e si condanna il figlio.

ARTAB.

La fermezza del volto

Quanto costa al mio core! Intesi anch’io

Le voci di natura; anch’io provai

Le comuni di padre

Deboli tenerezze:

Ma fra le mie dubbiezze

Il dover trionfò. Non è mio figlio

Chi mi porta il rossor di sì gran fallo:

Prima ch’io fossi padre, ero vassallo.

ARTAS.

La tua virtude istessa

Mi parla per Arbace. Io più ti deggio

Quanto meno il difendi. Ah! renderei

Troppo ingrata mercede a’ merti tui,

Se senza affanno io ti punissi in lui.

Deh! cerchiamo, Artabano,

Una via di salvarlo, una ragione,

Ch’io possa dubitar del suo delitto.

Unisci, io te ne priego,

Le tue cure alle mie.

ARTAB.

Che far poss’io,

S’ogni evento l’accusa, e intanto Arbace

Si vede reo, non si difende e tace?

ARTAS.

Ma innocente si chiama. I labbri suoi

Non son usi a mentir. Come in un punto

Cangiò natura! Ah l’infelice ha forse

Qualche ragion del suo silenzio. A lui

Parli Artabano: ei svelerà col padre

Quanto al giudice tace. Io m’allontano.

In libertà seco ragiona: osserva,

Esamina il suo cor. Trova, se puoi,

Un’ombra di difesa. Accorda insieme

La salvezza del figlio,

La pace del tuo re, l’onor del trono.

Ingannami, se puoi, ch’io ti perdono.

 

Rendimi il caro amico,

Parte dell’alma mia;

Fa che innocente sia,

Come l’amai fin or.

Compagni dalla cuna

Tu ci vedesti, e sai

Che in ogni mia fortuna

Seco fin or provai

Ogni piacer diviso,

Diviso ogni dolor. (parte)

 

 

 




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