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Pietro Metastasio Artaserse IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUATTORDICESIMA
Artaserse ed Artabano
ARTAS. |
Dell’ingrata Semira I rimproveri udisti? |
ARTAB. |
Odi gli sdegni Dell’ingiusta Mandane? |
ARTAS. |
Io son pietoso, E tiranno mi chiama. |
ARTAB. |
Io giusto sono, E mi chiama crudel. |
ARTAS. |
Di mia clemenza È questo il prezzo? |
ARTAB. |
La mercede è questa D’un’austera virtù? |
ARTAS. |
Quanto in un giorno, Quanto perdo, Artabano! |
ARTAB. |
Ah, non lagnarti. Lascia a me le querele. Oggi d’ogni altro Più misero son io. |
ARTAS. |
Grande è il tuo duol, ma non è lieve il mio.
Non conosco in tal momento Se l’amico o il genitore Sia più degno di pietà. So però, per mio tormento, Ch’era scelta in me l’amore, Ch’era in te necessità. (parte) |