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Pietro Metastasio Artaserse IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DECIMA
Mandane e detti.
MAN. |
Ferma, o germano: Gran novelle io ti reco: Il tumulto svanì. |
ARTAS. |
Fia vero! E come? |
MAN. |
Già la turba ribelle, Seguendo Megabise, era trascorsa Fino all’atrio maggior, quando, chiamato Dallo strepito insano, accorse Arbace. Che non fe’, che non disse in tua difesa Quell’anima fedel? Mostrò l’orrore Dell’infame attentato: espresse i pregi Di chi serba la fede: i merti tuoi, Le tue glorie narrò. Molti riprese, Molti pregò, cangiando aspetto e voce, Or placido, or severo ed or feroce. Ciascun depose l’armi, e sol restava L’indegno Megabise; Ma l’assalì, ti vendicò, l’uccise. |
ARTAB. |
(Incauto figlio!) |
ARTAS. |
Un nume M’inspirò di salvarlo. È Megabise D’ogni delitto autor. |
ARTAB. |
(Felice inganno!) |
ARTAS. |
Il mio diletto Arbace Dov’è? Si trovi e si conduca a noi. |