Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Attilio Regolo IntraText CT - Lettura del testo |
PUBLIO Ah sì, Publio, coraggio: il passo è forte,
ma vincerti convien. Lo chiede il sangue,
che hai nelle vene; il grand'esempio il chiede,
che su gli occhi ti sta. Cedesti a' primi
impeti di natura; or meglio eleggi;
il padre imìta, e l'error tuo correggi.
ATT. Ed è vero, o german?
BARCE Publio, ed è vero?
PUBLIO Sì: decise il Senato;
Regolo partirà.
ATT. Come!
BARCE Che dici!
ATT. Dunque ognun mi tradì?
BARCE Dunque...
PUBLIO Or non giova...
BARCE Amilcare, pietà.
ATT. Licinio, aiuto.
AMIL. Più speranza non v'è.
LIC. Tutto è perduto.
ATT. Dov'è Regolo? Io voglio
almen seco partir.
PUBLIO Ferma; l'eccesso
del tuo dolor l'offenderebbe.
ATT. E speri
impedirmi così?
PUBLIO Spero che Attilia
torni al fine in se stessa, e si rammenti
che a lei non è permesso...
ATT. Sol che son figlia io mi rammento adesso.
Lasciami.
PUBLIO Non sperarlo.
ATT. Ah parte intanto
il genitor!
BARCE Non dubitar ch'ei parta,
finché Amilcare è qui.
ATT. Chi mi consiglia?
chi mi soccorre? Amilcare?
AMIL. Io mi perdo
fra l'ira e lo stupor.
ATT. Licinio?
LIC. Ancora
dal colpo inaspettato
respirar non poss'io.
ATT. Publio?
PUBLIO Ah germana,
più valor, più costanza. Il fato avverso
come si soffra il genitor ci addìta.
Non è degno di lui chi non l'imìta.
ATT. E tu parli così! tu, che dovresti
i miei trasporti accompagnar gemendo!
Io non t'intendo, o Publio.
AMIL. Ed io l'intendo.
Barce è la fiamma sua: Barce non parte,
se Regolo non resta; ecco la vera
cagion del suo coraggio.
PUBLIO (Questo pensar di me! Stelle, che oltraggio!)
AMIL. Forse, affinché il Senato
non accettasse il cambio, ei pose in opra
tutta l'arte e l'ingegno.
PUBLIO Il dubbio in ver d'un africano è degno.
AMIL. E pur...
PUBLIO Taci, e m'ascolta.
Sai che l'arbitro io sono
della sorte di Barce?
AMIL. Il so. L'ottenne
già dal Senato in dono
la madre tua: questa cedendo al fato,
signor di lei tu rimanesti.
PUBLIO Or odi
qual uso io fo del mio dominio. Amai
Barce più della vita,
ma non quanto l'onor. So che un tuo pari
creder nol può; ma toglierò ben io
di sì vili sospetti
ogni pretesto alla calunnia altrui.
Barce, liberi sei; parti con lui.
BARCE Numi! Ed è ver?
AMIL. D'una virtù sì rara...
PUBLIO Come s'ama fra noi, barbaro, impara.