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Pietro Metastasio Attilio Regolo IntraText CT - Lettura del testo |
ATT. Barce!
BARCE Attilia!
ATT. Che dici?
BARCE Che possiamo sperar?
ATT. Non so. Tumulti
certo a destar corre Licinio; e questi
esser ponno funesti
alla patria ed a lui, senza che il padre
per ciò si salvi.
BARCE Amilcare sorpreso
dal grand'atto di Publio e punto insieme
da' rimproveri suoi, men generoso
esser non vuol di lui. Chi sa che tenta
e a qual rischio s'espone?
ATT. Il mio Licinio
deh secondate, o dei!
BARCE Lo sposo mio,
numi, assistete!
ATT. Io non ho fibra in seno,
che non mi tremi.
BARCE Attilia,
non dobbiamo avvilirci. Al fin più chiaro
è adesso il ciel di quel che fu; si vede
pur di speranza un raggio.
ATT. Ah Barce, è ver; ma non mi dà coraggio.
Non è la mia speranza
luce di ciel sereno;
di torbido baleno
è languido splendor:
splendor, che in lontananza
nel comparir si cela;
che il rischio, oh Dio! mi svela,
ma non lo fa minor.