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Pietro Metastasio
Catone in Utica

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SCENA UNDICESIMA

 

Marzia, poi Catone.

 

MAR.

Mie perdute speranze,

Rinascer tutte entro il mio sen vi sento.

Chi sa? Gran parte ancora

Resta di questo dì. Placato il padre,

Se all’amistà di Cesare si appiglia,

Non mi avrà forse Arbace.

CAT.

Andiamo, o figlia.

MAR.

Dove?

CAT.

Al tempio, alle nozze

Del principe numida.

MAR.

(Oh dèi!) Ma come

Sollecito così?

CAT.

Non soffre indugio

La nostra sorte.

MAR.

(Arbace infido!) All’ara

Forse il prence non giunse.

CAT.

Un mio fedele

Già corse ad affrettarlo. (in atto di partire)

MAR.

(Ah, che tormento!)

 

 

 




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