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Pietro Metastasio Catone in Utica IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Fulvio
FUL. |
Oh dèi, tutta se stessa A me confida Emilia, ed io l’inganno! Ah! perdona, mio bene, Questa frode innocente: al tuo nemico Io troppo deggio. È in te virtù lo sdegno: Sarebbe colpa in me. Per mia sventura, Se appago il tuo desio, L’amicizia tradisco e l’onor mio.
Nascesti alle pene Mio povero core: Amar ti conviene Chi, tutta rigore, Per farti contento Ti vuole infedel. Di’ pur che la sorte È troppo severa. Ma soffri, ma spera, Ma fino alla morte In ogni tormento Ti serba fedel. (parte) |