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Pietro Metastasio Catone in Utica IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUINDICESIMA
Emilia e Arbace
EMI. |
Udisti, Arbace? Il credo appena. A tanto Giunge dunque in costei Un temerario amor? Ne vanta il foco; Te ricusa, me insulta e il padre offende. |
ARB. |
Di colei che mi accende, Ah, non parlar così. |
EMI. |
Non hai rossore Di tanta debolezza? A tale oltraggio Resisti ancor? |
ARB. |
Che posso far? È ingrata, È ingiusta, io lo conosco; e pur l’adoro: E sempre più si avanza Con la sua crudeltà la mia costanza.
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EMI. |
Se sciogliere non vuoi Dalle catene il cor, Di chi lagnar ti puoi? Sei folle nell’amor, Non sei costante. Ti piace il suo rigor; Non cerchi libertà; L’istessa infedeltà Ti rende amante. (parte) |