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Pietro Metastasio
Catone in Utica

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SCENA SESTA

 

Emilia con ispada nuda e gente armata, e detta in disparte.

 

EMI.

È questo, amici, il luogo ove dovremo

La vittima svenar. Fra pochi istanti

Cesare giungerà. Chiusa è l’uscita

Per mio comando; onde non v’è per lui

Via di fuggir. Voi fra que’ sassi occulti

Attendete il mio cenno. (la gente d’Emilia si ritira)

MAR.

(Aimè, che sento!)

EMI.

Quanto tarda il momento

Sospirato da me! Vorrei... Ma parmi

Ch’altri s’appressi. È questo

Certamente il tiranno. Aita, o dèi:

Se vendicata or sono,

Ogni oltraggio sofferto io vi perdono (si nasconde)

MAR.

(Oh Ciel, dove mi trovo! Almen potessi

Impedir ch’ei non giunga!)

 

 

 




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