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Pietro Metastasio
Ciro riconosciuto

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SCENA SECONDA

 

Arpago e dette

 

ARP.

Principessa,

È giunto il figlio tuo.

MAND. (s’alza)

Dov'è?

ARP.

Non osa

Passar del regno oltre il confin, sin tanto

Che il re non vien. Questa è la legge.

MAND.

Andiamo,

Andiamo a lui. (incamminandosi)

ARP.

Ferma, Mandane: il padre

Vuol esser teco al grande incontro.

MAND.

E il padre

Quando verrà?

ARP.

Già incamminossi.

MAND.

Almeno,

Arpago, va! ritrova Ciro...

ARP.

Io deggio

Qui rimaner fin che il re venga.

MAND.

Amica

Arpalice, se m'ami,

Va tu! (Felice me!) Presso a quel bosco

Egli sarà.

ARPAL.

Volo a servirti. (volendo partire)

MAND.

Ascolta.

Esattamente osserva

L'aria, la voce, i moti suoi; se in volto

Ha più la madre o il genitor. Va, corri,

E a me torna di volo... Odimi: i suoi

Casi domanda, i miei gli narra, e digli

Ch'egli è... ch'io sono... Oh dèi!

Digli quel che non dico e dir vorrei.

ARPAL.

Basta così, intendo:

Già ti spiegasti appieno,

E mi diresti meno,

Se mi dicessi più.

Meglio parlar tacendo:

Dir molto in pochi detti

De' violenti affetti

È solita virtù. (parte)

 

 

 




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