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Pietro Metastasio Ciro riconosciuto IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA NONA
Mandane e detti.
MAND.
Ah! traditor, che fai?
CAMB.
Mandane. (con voce bassa)
MAND.
Olà! (alle guardie verso la porta)
CAMB.
T'accheta. (a voce bassa, come sopra)
MAND.
Olà! custodi.
CAMB.
Taci.
MAND.
Padre! (verso Astiage)
CAMB.
(seguendola) Idol mio.
MAND. (scuotendolo)
Destati, o padre.
CAMB.
Non mi ravvisi? (Mandane nol guarda mai)
AST. (destandosi)
Oh dèi!
Dove son? Chi mi desta? E tu chi sei?
CAMB.
Io son... Venni...
MAND.
L'iniquo
Con quel ferro volea...
CAMB.
Ma, principessa,
Meglio guardami in volto.
MAND.
Ah! scellerato... (guardandolo)
Misera me! (lo riconosce)
AST.
Perché divien la figlia
Così pallida e smorta?
MAND.
(Cambise! aimè! lo sposo mio! Son morta!)
AST.
Ah! traditor, ti riconosco. In queste
Menzognere divise
Non sei tu...
CAMB.
Sì, tiranno, io son Cambise.
MAND.
(Sconsigliata, ah, che feci!)
AST. (a Cambise)
Anima rea,
Tu contro il mio divieto
In Media entrare ardisti? e in finte spoglie?
E insidiator della mia vita? Ah! tale
Scempio farò di te...
CAMB.
Le tue minacce
Atterrir non mi sanno.
Uccidimi, tiranno: al tuo destino
Non fuggirai però. Già l'ora estrema
Hai vicina e nol sai. Sappilo e trema.
MAND.
(Tacesse almen).
AST. (frettoloso)
Come! che dici? oh stelle!
Dove? quando? in qual guisa?
Chi m'insidia? perché? Parla!
CAMB.
Ch'io parli?
Non aver tal speranza:
Già, per farti gelar, dissi abbastanza.
AST.
Custodi, olà! della città vicina
Nel carcere più orrendo
Strascinate l'infido:
Là parlerai.
CAMB.
Del tuo furor mi rido.
MAND.
Numi, che far degg'io?
Ah! padre... ah! sposo...
CAMB.
Addio, Mandane, addio!
Non piangete, amati rai;
Nol richiede il morir mio:
Lo sapete, io sol bramai
Rivedervi e poi morir.
E tu resta ognor dubbioso,
Crudo re, senza riposo
Le tue furie alimentando,
Fabbricando il tuo martìr. (parte fra’ custodi)