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Pietro Metastasio Ciro riconosciuto IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TREDICESIMA
Arpalice e Ciro
CIRO
Arpalice, consola
Quella madre dolente.
ARPAL.
Ho troppo io stessa
Di conforto bisogno e di consiglio.
CIRO
E che mai sì t'affligge?
ARPAL.
Il tuo periglio.
CIRO
Ah, bastasse a destarti
Alcun per me tenero affetto al core!
ARPAL.
Perché, Alceo, perché mai nascer pastore!
CIRO
Ma, se pastor non fossi,
Nutrir potrei questa speranza audace?
ARPAL.
Se non fossi pastor... Lasciami in pace.
CIRO
Sappi, che al nascer mio..
ARPAL.
Siegui.
CIRO
(Giurai tacer).
ARPAL.
Sappi che bramo anch'io...
CIRO
Parla.
ARPAL.
Crudel dover!)
CIRO
Perché t'arresti ancora?
ARPAL.
Perché cominci e cessi?
A DUE
Ah, se parlar potessi,
Quanto direi di più!
CIRO
Finger con chi s'adora...
ARPAL.
Celar quel che si brama...
A DUE
È troppo, a chi ben ama,
Incomoda virtù.