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Pietro Metastasio
Ciro riconosciuto

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Vasta pianura ingombrata di ruine d’antica città, già per lungo tempo inselvatichite.

 

Mandane e Mitridate

 

MAND.

Ah, Mitridate! ah, che mi dici! Alceo

Dunque è il mio Ciro?

MITR.

Oh Dio!

Più sommessa favella. (guardando con timore all’intorno)

MAND.

Alcun non ode.

MITR.

Potrebbe udir. Sotto un crudele impero

Troppo mai non si tace. Un sogno, un'ombra

Passa per fallo, e si punisce. È incerta

D'ogni amico la fé: le strade, i tempii,

Le mense istesse, i talami non sono

Dall'insidie sicuri. Ovunque vassi,

V'è ragion di tremar: parlano i sassi.

MAND.

Ma rassicura almeno

I dubbi miei.

MITR.

Rassicurar ti vuoi?

Dimandane il tuo cor. Qual più sincero

Testimonio ha una madre?

MAND.

È vero, è vero.

Or mi sovvien: quando mi venne innanzi

La prima volta Alceo, tutto m'intesi,

Tutto il sangue in tumulto. Ah! perché tanto

Celarmi il ver?

MITR.

Così geloso arcano

Mal si fida a' trasporti

Del materno piacer. Se il tuo dolore

Pietà non mi facea, se del tuo sdegno

Contro Alceo non temevo, ignoto ancora

Ti sarebbe il tuo figlio.

MAND.

A parte a parte

Tutto mi spiega.

MITR.

Io veggo

Da lungi il re.

MAND.

Col fortunato avviso

Corriamo a lui.

MITR.

Ferma! (Nol dissi?) Ah, taci,

Se vuoi salvo il tuo Ciro.

MAND.

Eterni dèi!

Perché?

MITR.

Parti.

MAND.

Ma il padre...

MITR.

Or di più non cercar.

MAND.

Sai che il mio figlio

Prigioniero è per me.

MITR.

Se parti e taci,

Libero tel prometto.

MAND.

E per qual via?

MITR.

(Che pena!) A me ne lascia

Tutto il pensier: va.

MAND.

Come vuoi. Ma posso

Crederti, Mitridate,

Fidarmi a te?

MITR.

Se puoi fidarti? oh stelle!

Se puoi credermi? oh dèi! Bella mercede

Dalla grata Mandane ha la mia fede!

MAND.

Non sdegnarti, a te mi fido:

Credo a te: non sono ingrata;

Ma son madre e sfortunata:

Compatisci il mio timor.

Va: se in te pietade ha nido

A salvarmi il figlio attendi;

La più tenera difendi

Cara parte del mio cor. (parte)

 

 

 




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