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Pietro Metastasio Ciro riconosciuto IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SETTIMA
Arpago in disparte e detti.
ARP.
(Ecco il tiranno:
Per trarlo al tempio il cerco appunto).
AST. (a Mandane)
Or dimmi:
Qual è Ciro, e dov'è? Nulla tacermi,
O sotto agli occhi tuoi, segno a più strali,
Cadrà Cambise...
ARP.
(Ei sa che Ciro è in vita
Dunque, ma non ch'è Alceo).
MAND.
Barbare stelle!
CAMB.
Empio destino!
CIRO
(E tacito in disparte
Sto del padre al periglio!)
ARP.
(Arpago, all'arte!)
AST.
Né parli ancor? Dunque il tuo sposo estinto
Brami veder? T'appagherò. Custodi!...
MAND.
Ferma!...
CIRO
Senti!...
MAND.
Io già parlo.
CIRO
Il falso Ciro...
MAND.
Il mio Ciro smarrito...
ARP.
Astiage, ah! sei tradito. Ah! corri: opprimi
Il tumulto ribelle
Che si destò. La tua presenza è il solo
Necessario riparo.
AST.
Aimè! che avvenne?
ARP.
Confusamente il so. S'affretta a gara
Verso il tempio ciascun. Colà si dice
Che Ciro sia. Tutti a vederlo, tutti
Vanno a giurargli fede; e il volgo insano
Grida a voce sonora:
‘Ciro è il re, Ciro viva; Astiage mora!’
AST.
Ah! traditori, ecco il segreto: entrambi
Con questo acciar... (in atto di snudar la spada, minacciando Cambise e Mandane)
ARP.
Mio re, che fai? Se Ciro
È ver che viva, in tuo poter conserva
La madre e il genitor: con questi pegni,
Lo faremo tremar.
AST.
(dopo aver pensato) Sì; custodite
Dunque la coppia rea, sol perché sia
La mia difesa o la vendetta mia.
Perfidi! non godete
Se altrove il passo affretto:
A trapassarvi il petto,
Perfidi! tornerò.
Cadrò, se vuole il fato,
Cadrò, trafitto il seno;
Ma invendicato almeno,
Ma solo non cadrò. (parte)