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Pietro Metastasio
Demetrio

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SCENA QUINTA

 

Mitrane, poi Fenicio

 

MITR.

Inutile pietà!

FEN.

Mitrane amico,

Cleonice dov’è?

MITR.

Costretta, al fine

S’incammina alla scelta.

FEN.

Ecco perdute

Tutte le cure mie.

MITR.

Perché?

FEN.

Conviene

Ch’io sveli alla tua fede un grande arcano.

Tacilo e mi consiglia.

MITR.

A me ti fida:

Impegno l’onor mio.

FEN.

Già ti sovviene

Che ‘l barbaro Alessandro,

Di Cleonice genitor, dal trono

Scacciò Demetrio il nostro re.

MITR.

Saranno

Omai sei lustri, e n’ho presente il caso.

FEN.

Sai che Demetrio oppresso

Morì nel duro esilio, e inteso avrai

Che pargoletto in fasce

Seco il figlio morì.

MITR.

Rammento ancora

che Demetrio ebbe nome.

FEN.

Or sappi, amico,

Che vive il real germe,

Ed a te non ignoto.

MITR.

Il ver mi narri,

O pur fole son queste?

FEN.

Anche più ti dirò. Vive in Alceste.

MITR.

Numi, che ascolto!

FEN.

In queste braccia il padre

Lo depose fuggendo. Ei mi prescrisse

Di nominarlo Alceste. Al sen mi strinse,

E dividendo i baci

Tra il figlio e me, s’intenerì, mi disse:

‘Conserva il caro pegno

Al genitore, alla vendetta, al regno’.

MITR.

Or la ragion comprendo

Del tuo zelo per lui. Ma per qual fine

Celarlo tanto?

FEN.

Avventurar non volli

Una vita sì cara. Io sparsi ad arte

Che Demetrio vivea:

Tacqui che fosse Alceste. E questa voce

Contro Alessandro a sollevar di Creta

Sai che l’armi bastò. Sai che ’l  tiranno

Nella pugna morì. Ma vario effetto

Il nome di Demetrio

Produce in Siria. Ambiziosi i grandi

Niegan fede alla fama, onde bisogna

Soccorso esterno a stabilirlo in soglio.

Da’ Cretensi l’attendo,

Ma in vano giungerà. Lontano è Alceste:

Non so s’ei viva; e Cleonice intanto

Elegge un re.

MITR.

Ma Cleonice elegga:

Sempre, quando ritorni, e che ’l soccorso

Abbia di Creta, Alceste

Vendicar si potrà.

FEN.

Questa non era,

Mitrane, il mio pensier. Sperai che un giorno,

Fatto consorte a Cleonice, Alceste

Ricuperasse il regno

Senza toglierlo a lei. L’eccelsa donna

Degna è di possederlo. A tale oggetto

Alimentai l’affetto

Nel cor d’entrambi; e se il destin... Ma perdo

L’ore in querele. Io di mie cure, amico,

Ti chiamo a parte. Avrem dell’opra il frutto,

Sol che tempo s’acquisti. Andiam: si cerchi

D’interromper la scelta. Al caso estremo

S’avventuri il segreto. In faccia al mondo

Tu mi seconda; e, se coll’armi è d’uopo,

Tu coll’armi m’assisti.

MITR.

Ecco tutto il mio sangue. In miglior uso

Mai versar nol potrò. Chiamasi acquisto

Il perdere una vita

A favor del suo re. Sì bella morte

Invidiata saria.

FEN.

Vieni al mio seno,

Generoso vassallo. Ai detti tuoi

Sento per tenerezza

Il ciglio inumidir, sento nel petto

Rinvigorir la speme, e veggo un raggio

Del favor degli dèi nel tuo coraggio.

 

Ogni procella infida

Varco sicuro e franco

Colla virtù per guida,

Colla ragione al fianco,

Colla mia gloria in sen.

Virtù fedel mi rende,

Ragion mi fa più forte;

La gloria mi difende

Dalla seconda morte

Dopo il mio fato almen. (parte)

 

 

 




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