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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUATTORDICESIMA
Alceste e Barsene.
ALC. |
Numi, che avvenne mai! Que’ dubbi accenti, Quel pallor, quei sospiri Mi fanno palpitar. Qual è, Barsene, La cagion di sì strano Cangiamento improvviso? È invidia altrui? È incostanza di lei? È ingiustizia degli astri? È colpa mia? |
BARS. |
Le smanie del tuo core Mi fan pietà. Forse con altra amante Più felice saresti. |
ALC. |
Ah! giunga prima L’ultimo de’ miei giorni. Io voglio amarla A prezzo ancor di non trovar mai pace; Che più soffrir mi piace Per la mia Cleonice ogni tormento, Che per mille bellezze esser contento.
Dal suo gentil sembiante Nacque il mio primo amore, E l’amor mio costante Ha da morir con me. Ogni beltà più rara, Benché mi sia pietosa, Per me non è vezzosa, Vaga per me non è. (parte) |