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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUINDICESIMA
Barsene sola.
BARS. |
Infelice cor mio, qual altro attendi Disinganno maggiore? Indarno aspiri Ad espugnar la fedeltà d’Alceste. Ma pur chi sa? la tolleranza, il tempo Forse lo vincerà. Vince de’ sassi Il nativo rigor picciola stilla Collo spesso cader. Rovere annosa Cede ai colpi frequenti D’assidua scure. E se m’inganno? Oh Dio! Temo che l’idol mio, Nel conservarsi al primo amor costante, Sia più fermo de’ sassi e delle piante.
Vorrei da’ lacci sciogliere Quest’alma prigioniera: Tu non mi fai risolvere, Speranza lusinghiera: Fosti la prima a nascere, Sei l’ultima a morir. No, dell’altrui tormento No, che non sei ristoro; Ma servi d’alimento Al credulo desir. |
Fine dell’atto Primo