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Pietro Metastasio
Demetrio

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SCENA QUARTA

 

Mitrane, poi Cleonice e Barsene

 

 

MITR.

Un’aura di fortuna,

Che spira incerta, è a sollevar bastante

Quell’anima leggiera. Il regio scettro

Già tratta Olinto, e si figura in trono.

Quanto deboli sono

Fra i ciechi affetti lor le menti umane!

CLEON.

Olà; scriver vogl’io. (ad un paggio) Parti, Mitrane.

MITR.

Ubbidisco al comando. (in atto di partire)

CLEON.

Odimi: Alceste

Più di me non ricerca?

MITR.

Anzi, o regina,

Altra cura non ha; ma l’infelice...

CLEON.

Parti; basta così. Senti. (a Mitrane, che s’incammina per partire) Che dice?

MITR.

Dice che t’è fedele:

Dice che alcun t’inganna;

Che tu non sei tiranna;

Ch’hai troppo bello il cor;

Che ti vedrà placata;

E vuol morirti al piede,

Vittima sventurata

D’un infelice amor. (parte)

 

 

 




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