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Pietro Metastasio Achille in Sciro IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DECIMA
Ulisse e poi Arcade
ULI. |
O il desio di trovarlo Per tutto mel dipinge, o Pirra è Achille. Peleo ne'suoi verdi anni Quel volto avea: me ne rammento. E poi Quel parlar... quegli sguardi... È ver; ma Ulisse Fidarsi ancor non dee. Posso ingannarmi: E, quando ei sia, pria di parlar, bisogna Più cauto il tempo, il loco, Le circostanze esaminar. Felice È in suo cammin di rado Chi varca i fiumi e non ne tenta il guado. Tardi, fin che è maturo, Il gran colpo a scoppiar, ma sia sicuro. |
ARC. |
Ulisse! |
ULI. |
Arcade! e in queste Stanze t'inoltri? |
ARC. |
Entrar ti vidi, e venni Su l'orme tue. |
ULI. |
Che raccogliesti intanto? |
ARC. |
Poco, o signor. Sol che Nearco è giunto In questa terra, or compie l'anno; ha seco Una figlia gentil; mostra per essa La real principessa Straordinario amor. |
ULI. |
Come si appella? |
ARC. |
Pirra. |
ULI. |
Pirra! |
ARC. |
E per lei Nearco ha loco Fra' reali ministri. |
ULI. |
E questo è poco? |
ARC. |
Ma ciò che giova? |
ULI. |
Ah! mio fedel, facciamo Gran viaggio a momenti. Odi, e dirai... |