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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Fenicio, Olinto e Barsene
OLI. |
Signor, di Cleonice Non vidi mai più stravagante ingegno. Odia in un punto ed ama: Or Alceste dimanda, or lo ricusa; E delle sue follie poi gli altri accusa. |
FEN. |
Così la tua sovrana, Temerario, rispetti? Impara almeno A tacere una volta. Ah! ch’io dispero Di poterlo emendar. |
BARS. |
Matura il senno Al crescer dell’etade. Olinto ancora Degli anni è su l’april. |
FEN. |
Barsene, anch’io Scorsi l’april degli anni: e folto e biondo Fu questo crin ch’ora è canuto e raro; E allora, oh età felice! Non con tanto disprezzo Al consiglio de’ saggi La stolta gioventù porgea l’orecchia. Declina il mondo, e peggiorando invecchia. (parte) |