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Pietro Metastasio
Demetrio

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LICENZA

 

 

Potria d’altero fiume

Il corso trattener, Cesare invitto,

Chi nel giorno, che splende

Chiaro del nome tuo, frenar potesse

L’impeto del piacer, che sino al trono

Fa sollevar delle tue lodi il suono.

O non v’è cosa in terra, o è questa sola

Difficile ad Augusto; e se non sei

Pietoso a questo error, tutti siam rei.

Sarà muto ogni labbro,

Se vuoi così. Ma non è il labbro solo

Interprete del cor. Qual atto illustre

Di virtù sovrumana offrir potranno

Le scene imitatrici,

Che non chiami ogni sguardo

A ravvisarne in te l’esempio espresso?

Ah! che il silenzio istesso,

De’ sensi altrui poca fedel custode,

Saprà spiegarsi e diverrà tua lode.

 

Per te con giro eterno

Torni dal Gange fuora

La fortunata aurora

Di così lieto dì.

Ma quella che ritorna

Dall’onda sua natia,

Sempre più bella sia

Dell’altra che partì.

 




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