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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Cherinto solo.
CHER. |
Oh dèi! perché tanto furor? che mai Le avrà detto il german? Voler ch’io stesso Nelle fraterne vene... Ah! che in pensarlo Gelo d’orror. Ma con qual fasto il disse! Con qual fierezza! E pur, quel fasto e quella Sua fierezza m’alletta: in essa io trovo Un non so che di grande, Che, in mezzo al suo furore, Stupir mi fa, mi fa languir d’amore.
Il suo leggiadro visoNon perde mai beltà: Bello nella pietà, Bello è nell’ira. Quand’apre i labbri al riso,Parmi la dea del mar; E Pallade mi par, Quando s’adira. (parte) |