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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUARTA
Portici.
Matusio e Timante
MAT. |
È l’unica speranza... |
TIM. |
Sì, caro amico, è nella fuga. In vece Di placarsi a’ miei prieghi, Il re più s’irritò. Fuggir conviene, E fuggire a momenti. Un agil legno Sollecito provvedi; in quello aduna Quanto potrai di prezioso e caro; E dove fra gli scogli Alla destra del porto il mar s’interna, M’attendi ascoso: io con Dircea fra poco A te verrò. |
MAT. |
Ma de’ custodi suoi... |
TIM. |
Deluderò la cura. Ignota via V’è chi m’apre all’albergo, ov’ella è chiusa. Va, ché il tempo è infedele a chi ne abusa.
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MAT. |
È soccorso d’incognita manoQuella brama, che l’alma t’accende: Qualche nume pietoso ti fa. Dall’esempio d’un padre inumanoNon s’apprende sì bella pietà. (parte) |