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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA UNDICESIMA
Dircea e Timante
DIR. |
Sposo! |
TIM. |
Consorte! |
DIR. |
E tu per me ti perdi? |
TIM. |
E tu mori per me? |
DIR. |
Chi avrà più cura Del nostro Olinto? |
TIM. |
Ah, qual momento! |
DIR. |
Ah quale... Ma che! Vogliamo, o prence, Così vilmente indebolirci? Eh! sia Di noi degno il dolor. Un colpo solo Questo nodo crudel divida e franga. Separiamci da forti, e non si pianga. |
TIM. |
Sì, generosa! approvo L’intrepido pensier. Più non si sparga Un sospiro fra noi. |
DIR. |
Disposta io sono. |
TIM. |
Risoluto son io. |
DIR. |
Coraggio! |
TIM. |
Addio, Dircea! |
DIR. |
Principe, addio! (si dividono con intrepidezza; ma, giunti alla scena, tornano a riguardarsi) |
TIM. |
Sposa! |
DIR. |
Timante! |
A DUE |
Oh dèi! |
DIR. |
Perché non parti? |
TIM. |
Perché torni a mirarmi? |
DIR. |
Io volli solo Veder come resisti a’ tuoi martìri. |
TIM. |
Ma tu piangi frattanto! |
DIR. |
E tu sospiri! |
TIM. |
Oh Dio! quanto è diverso L’immaginar dall’eseguire! |
Oh, quanto Più forte mi credei! S’asconda almeno Questa mia debolezza agli occhi tuoi. |
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TIM. |
Ah! fermati, ben mio. Senti! |
DIR. |
Che vuoi?
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TIM. |
La destra ti chiedo,Mio dolce sostegno, Per ultimo pegno D’amore e di fé. |
DIR. |
Ah! questo fu il segnoDel nostro contento; Ma sento che adesso L’istesso non è. |
TIM. |
Mia vita, ben mio! |
DIR. |
Addio, sposo amato. |
A DUE |
Che barbaro addio!Che fato crudel! Che attendono i reiDagli astri funesti, Se i premi son questi D’un’alma fedel? |
(partono, condotti separatamente dalle guardie in carceri distinte) |