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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA NONA
Luogo magnifico nella reggia, festivamente adornato per le nozze di Creusa.
Timante e Cherinto
TIM. |
Dove, crudel! dove mi guidi? Ah! queste Liete pompe festive Son pene a un disperato. |
CHER. |
Io non conosco Più il mio german. Che debolezza è questa Troppo indegna di te? Senza saperlo, Errasti al fin. Sei sventurato, è vero, Ma non sei reo. Qualunque male è lieve, Dove colpa non è. |
TIM. |
Dall’opre il mondo Regola i suoi giudizi; e la ragione, Quando l’opra condanna, indarno assolve. Son reo pur troppo; e se fin or nol fui, Lo divengo vivendo. Io non mi posso Dimenticar Dircea. Sento che l’amo; So che non deggio. In così brevi istanti Come franger quel nodo, Che un vero amor, che un imeneo, che un figlio Strinser così? che le sventure istesse Resero più tenace? e tanta fede? E sì dolci memorie? E sì lungo costume? Oh Dio! Cherinto, Lasciami per pietà! Lascia ch’io mora, Finché sono innocente. |