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Pietro Metastasio
Demofoonte

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LICENZA

 

 

Che le sventure, i falli,

Le crudeltà, le violenze altrui

Servano in dì sì grande

Di spettacol festivo agli occhi tui,

Non è strano, o signor. Gli opposti oggetti

Rende più chiari il paragon. Distingue

Meglio ciascun di noi

Nel mal, che gli altri oppresse, il ben ch’ei gode:

E il ben, che noi godiam, tutto è tua lode.

A morte una innocente

Mandi il Trace inumano; ognun ripensa

Alla giustizia tua. Frema e s’irrìti

De’ miseri al pregar; rammenta ognuno

La tua pietà. Barbaro sia col figlio;

Ciascun qual sei conosce

Tenero padre a noi. Qualunque eccesso

Rappresentin le scene, in te ne scopre

La contraria virtù. L’ombra in tal guisa

Ingegnoso pennello al chiaro alterna:

Così artefice industre,

Qualor lucida gemma in oro accoglie,

Fosco color le sottopone; e quella,

Presso al contrario suo, splende più bella.

 

Aspira a facil vanto

Chi l’ombre, onde maggior

Si renda il tuo splendor,

Trovar desia.

Luce l’antica età

Chiara così non ha,

Che alla tua luce accanto,

Ombra non sia.

 

 




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