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Pietro Metastasio
Didone abbandonata

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Scena settima - Selene

 

SEL. Sprezzar la fiamma mia,

togliere alla mia fede ogni speranza,

esser vanto potria di tua costanza:

ma se né pur consenti

che sfoghi i suoi tormenti un core amante,

ah! sei barbaro, Enea, non sei costante.

Io d'amore, oh Dio! mi moro,

e mi niega il mio tiranno

anche il misero ristoro

di lagnarmi e poi morir.

Che costava a quel crudele

l'ascoltar le mie querele,

e donare a tanto affanno

qualche tenero sospir!

 




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